1 de julho de 2025

SALVEZZA DI UN NAUFRAGO

Anno 390, Italia

Nei primi secoli della Chiesa, era consentito ai fedeli, quando dovevano intraprendere un viaggio pericoloso, portare con sé la Santa Eucaristia.
In un’occasione, Satiro, fratello del grande vescovo Ambrogio, si imbarcò in Italia diretto verso le solitarie coste dell’Africa. La nave scivolava sulla superficie del mare, quando all’improvviso cessò la brezza, lasciando il posto a una calma che preannunciava una grande tempesta. Il cielo limpido e trasparente si andava oscurando sempre di più, e i continui lampi indicavano che si stava formando un uragano minaccioso.
La nube plumbea della tempesta prendeva corpo e chiudeva l’orizzonte, finché, passando per lo zenit, scoppiò come se al suo interno fosse racchiuso il fuoco esplosivo di un vulcano.
Lo stesso mare, prima specchio limpido e fedele riflesso della serenità del cielo, si mostrava ora torbido e in tempesta, le sue onde spumeggianti si abbattevano sul ponte della nave, minacciando di inghiottirla negli abissi.

In quella lotta gigantesca, l’imbarcazione si disfaceva di momento in momento. Satiro, resosi conto del pericolo imminente, non volle morire privo del Santo Mistero, e perciò si rivolse in fretta ai suoi compagni cristiani di viaggio, pregandoli di concedergli di portare con sé la Divina Pegno, oggetto del suo più grande conforto.
Sebbene, in quanto catecumeno, non gli fosse nemmeno permesso vedere la Santa Eucaristia, grazie alle sue insistenti suppliche ottenne finalmente la grazia tanto desiderata di portarla sul petto, avvolta in un telo bianco e finissimo.

In possesso del Tesoro del cielo, Satiro si sentiva felice e beato, e ancor più per l’infinita fiducia che sentiva nell’anima sua nella virtù del Sacramento. Al punto che, nel preciso istante del naufragio, si gettò in mare con decisione e, senza appoggiarsi a nessuno dei relitti ai quali gli altri passeggeri si aggrappavano disperatamente, sperimentò il miracolo evidente di camminare sulle acque come se fosse sulla terra ferma, giungendo per primo alla ospitale costa della Sardegna.

Convinto che il Santissimo Sacramento lo avesse salvato in modo così prodigioso, Satiro credette che avrebbe ricevuto grazie ancora maggiori accogliendolo nel suo cuore, e decise di ricevere quanto prima il Santo Battesimo.

Sant’Ambrogio narrò questo prodigio nell’orazione funebre pronunciata a Milano in occasione delle solenni esequie del suo defunto fratello San Satiro.
La Chiesa ne celebra la memoria il 17 settembre.
(Rohrbacher, Storia Universale della Chiesa, libro 36.)

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