Anno 536, Grecia
San Agapito I, illustre Pontefice, di straordinaria purezza di costumi, grande pietà e vastissima sapienza, si guadagnò il rispetto e la venerazione di tutto il popolo cristiano. Fin dall’inizio del suo breve pontificato, manifestò un carattere vigoroso e inflessibile contro gli eretici che tentavano di attaccare il dogma cattolico, mostrandosi sempre profondamente consapevole del dovere imposto dalla sua dignità, come capo visibile della Chiesa, di conservare intatto il sacro deposito della fede ortodossa.
Intraprese un viaggio a Costantinopoli, tra le altre ragioni, per opporsi agli eretici eutichiani e alla protezione che l’imperatore Giustiniano accordava loro. Durante questo lungo viaggio, passò per un villaggio situato vicino ai confini della Grecia, dove viveva un giovane muto, orribilmente curvo, che non era mai riuscito a pronunciare una sola parola né a sollevarsi da terra, sulla quale quasi si trascinava.
I suoi genitori, credendo che il Sommo Pontefice potesse guarirlo, corsero ad incontrarlo, si inginocchiarono ai suoi piedi e, versando molte lacrime, lo supplicarono di avere pietà di un figlio tanto amato quanto sventurato.
Commosso, il Papa chiese loro se avessero fede che il malato potesse recuperare la salute, ed essi risposero che attendevano il rimedio dall’Onnipotenza divina per intercessione di San Pietro. Allora il Pontefice si raccolse in preghiera e poi celebrò il santo sacrificio della Messa. Al termine, allontanandosi dall’altare, prese per mano il giovane curvo, come fece un giorno San Pietro con il paralitico che si trovava alla porta del tempio di Gerusalemme, e sotto gli occhi di tutto il popolo il giovane si alzò e cominciò a camminare.
In seguito gli amministrò la santa Comunione e, nello stesso istante, la sua lingua si sciolse e parlò, tra lo stupore e la meraviglia di coloro che furono testimoni di un miracolo così straordinario, che servì ad accrescere la venerazione per il successore di San Pietro e la fede nel venerabile Sacramento.
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