10 de julho de 2025

RISATA INCREDULA

Anno 596, Roma

Una certa matrona romana, una nobile signora, era solita inviare al beato San Gregorio le ostie che lei stessa preparava per il santo sacrificio della Messa, mostrando in quest’opera grande zelo e attenzione.

Al maligno spirito, nemico capitale di ogni bene — che, secondo l’espressione dell’Apostolo San Pietro, va attorno come leone ruggente cercando chi divorare — parve un’occasione eccellente per turbare la signora: prima con tentazioni di vanagloria, poi con fastidiosi dubbi sulla fede nel venerabile Sacramento, e infine conducendola, pur senza abbandonare le pratiche pie, a una manifesta incredulità.

Infatti, un giorno accadde che, mentre la signora era inginocchiata all’altare per ricevere la Comunione dalle mani di San Gregorio, nel momento solenne in cui il Santo Pontefice stava per darle la Sacra Ostia dicendo le parole che la Chiesa usa: Corpus Dómini nostri Jesu Christi custódiat ánimam tuam, la donna cominciò a ridere, come se avesse perso la fede e la devozione.

Avvedendosene, il Santo ritirò subito la mano e depose la Forma consacrata sull’altare. Terminata la Messa, il Pontefice chiese, davanti a tutto il popolo, alla signora il motivo di quella risata in un momento così inopportuno. Sorpresa da tale domanda, inizialmente esitava a rispondere, ma poi disse:
“Rido perché avete detto che quel pane che io ho impastato è il Corpo di Cristo.”

Stupito da tale risposta, San Gregorio non replicò, ma si mise immediatamente in preghiera con tutto il popolo, supplicando il Signore di illuminare con la Sua luce divina quella donna incredula.

Appena terminata la fervente preghiera, si verificò un prodigio: la santissima Ostia apparve in forma di carne umana, e in questa forma, alla presenza del popolo lì radunato, il Santo Pontefice la mostrò anche alla signora. Questo miracolo la condusse immediatamente alla fede nel mistero e rafforzò la fede di tutti i presenti.

In presenza di così grande prodigio, decisero di continuare a pregare, cosa che fecero con straordinario raccoglimento e fervore, finché non si vide quella carne tornare alla forma originaria di ostia. Il Santo Pontefice, prendendola allora tra le mani, la diede in Comunione alla signora. Tutti glorificarono il Sommo Creatore, che si degnò compiere tali meraviglie affinché un’anima recuperasse la fede nel venerabile Sacramento.

San Gregorio morì nell’anno 604 e la Chiesa onora la memoria di un così grande Pontefice il 12 maggio.
(Paolo e Giovanni, diaconi, Vita di San Gregorio Magno, libro 2, capitolo 21.)

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