11 de março de 2025

Siamo Fallibili e Peccatori, Indipendentemente dall'Ambiente in cui Ci Troviamo.

Entrando in un apostolato legato alla Messa Tradizionale, è comune rimanere incantati dalla bellezza della liturgia e dalla fedeltà alle tradizioni della Chiesa. Naturalmente, crediamo che questo ambiente, per sua stessa natura, ci proteggerà dalle difficoltà che spesso incontriamo nel mondo e persino in altri spazi religiosi. Tuttavia, la realtà all'interno di questi apostolati, sebbene orientata alla fede e alla ricerca della santità, è anch'essa permeata da problemi umani, come dispute, pettegolezzi, incomprensioni e, talvolta, persino offese gravi.

Come fedeli, molti di noi idealizzano questi ambienti, immaginando che tutti condividano lo stesso grado di impegno verso la carità e la ricerca della santità. Crediamo che, essendo circondati da persone che frequentano la Messa Tradizionale, siamo automaticamente protetti da comportamenti mondani e dalla fragilità umana. Tuttavia, questa aspettativa è spesso delusa, e ciò può generare una grande frustrazione.

In realtà, ciò che spesso dimentichiamo è che tutti noi siamo fallibili e peccatori, indipendentemente dall'ambiente in cui ci troviamo. Far parte di un apostolato tridentino, per quanto orientato alla tradizione e alla riverenza, non ci esenta dalle sfide della convivenza umana. Al contrario, queste sfide possono essere ancora più acute, proprio perché ci aspettiamo di più dalle persone che ci circondano.

I problemi che sorgono in questi ambienti possono essere dolorosi. Molti fedeli si sono trovati vittime di pettegolezzi, dispute interne e persino atteggiamenti disumani da parte di altri che, in teoria, dovrebbero anch'essi cercare la santità. Per quanto possa sembrare contraddittorio, questa convivenza imperfetta ci insegna che la santificazione è un cammino che percorriamo proprio affrontando queste difficoltà.

Il punto cruciale è che, se fin dall'inizio avessimo una visione più realistica – la consapevolezza che, anche in ambienti di fede, l'umanità fallisce e i problemi sono inevitabili –, saremmo più preparati ad affrontare questi ostacoli con carità e pazienza. La presenza di queste difficoltà non significa che l'apostolato stia fallendo nel suo obiettivo; significa piuttosto che la vita cristiana è una lotta continua contro le nostre imperfezioni e quelle degli altri.

Qui entra in gioco l'importanza degli insegnamenti trasmessi dai sacerdoti che affrontano apertamente questi temi. Quando un sacerdote parla chiaramente e onestamente di questi problemi, libera il fedele dal peso di portare da solo queste frustrazioni. Egli ci offre una prospettiva che ci aiuta a capire che affrontare queste difficoltà fa parte del nostro cammino verso la santità.

Ascoltando queste omelie, riceviamo un promemoria del fatto che i problemi che viviamo negli apostolati non sono un segno di fallimento, ma un'opportunità di crescita nella fede, nella speranza e, soprattutto, nella carità. La chiamata ad amare gli altri non si limita alle situazioni facili; diventa ancora più essenziale quando ci troviamo di fronte alle debolezze e ai peccati dei nostri fratelli e sorelle in Cristo.

La sfida, dunque, è trasformare questi problemi in mezzi di santificazione. Con questa prospettiva, possiamo affrontare le delusioni e i conflitti con maggiore maturità, vedendoli come opportunità per esercitare la pazienza, il perdono e la vera carità.

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